ZenaCamp: meglio tardi che mai

Ci sono voluti diversi giorni per far sedimentare tutto il turbinio di parole e persone, e come eio anche io ho in mente un post in cui ringrazio e saluto tutti.

Dato che in qualche caso si dice “meglio tardi che mai“, mi decido finalmente a scrivere due parole, nonostante sia sicuro che non riuscirò a ricordarmi tutto, ma con cui inizio a dire grazie a tutti per quanto mi avete dato modo di ascoltare e per le pazienza con cui avete ascoltato.

Ad alcuni amici ho provato a spiegare dove sono stato: ho usato la parola convegno, poi non-convegno, e poi ho provavo a dire che persone che “vivono la parte abitata della rete” si sono incontrate con la voglia di parlare, condividere e confrontarsi

Dopo aver detto questo, nonostante un po’ di perplessità , e pur non avendo capito dove sono andato (e sopprattuto cosa sono andato a fare), non mi hanno più chiesto nulla.

Morale dalla favola: (IMHO) Un BarCamp non si può spiegare o raccontare, e a rischio di essere un po’ banale, mi piace pensare che per capire di cosa si tratta l’unica strada sia viverlo in prima persona.

Barcamp, ZenaCamp ...

Chiaccherando con altri riflettevo su come molti degli inteventi portino verso una visione quasi filosofica della rete con un studio sociale dei comportamenti.

Volendo usare dei paroloni potrei quasi dire che al BarCamp si osservano i mutamenti strutturali dei modi di fare di chi in internet ci vive.

Wow … che pensiero complesso …

Per un attimo mi sono anche illuso che in questo ZenaCamp ci fosse la “crema” dell’internet italiano, tanti personaggi più o meno importanti, uniti dalla voglia di costruire un qualcosa, ed infatti qualche tentativo, qualche esperimento, è già partito, e vedremo nei prossimi mesi/anni dove arriverà .

Ma devo anche ammettere che la voglia di essere presente in qualcosa di “grande“, mi porta ad essere eccessivamente autocelebrativo, e giustamente mi fanno notare, che chi non è venuto, (per scelta o per vari altri motivi) non per questo deve essere considerato meno importante.

Quello che voglio dire è che probabilmente ci sono un sacco di persone validissime che stanno facendo “il nuovo internet” ( o perlomeno ci stanno provando) ma non è detto che abbiano sentito parlare di BarCamp, e anche se ne hanno sentito parlare, magari non hanno la possibilità di partecipare.

Riassumo: Il BarCamp non rappresenta un “fior fiore” dell’internet italiano, ma sicuramente c’è un sacco di gente fantastica.

Ok, adesso qualche link …

ZenaCamp - sabato 28 aprile - Genova

Grazie al DreamTeam, grazie a Jtheo per le fantastiche spillette e grazie agli Sponsor che hanno permesso tutto questo. ( San Lorenzo lo linko che mi sono portato a casa 2 scatole di trofie 😉 )

Un saluto a PseudoTecnico, Alberto, Miki, Giorgio, Nicola e Massimo che finalmente ho conosciuto …

Ancora un ringraziamento a Giovy per la foto nel mio piccolo momento di gloria.

E concludo con un link a Tommaso, che ha minacciato il rapimento di tux nel caso non lo avessi linkato 😉

Per chi se lo sta chiedendo … sì, questo post è autoreferenziale.

Update: Le prove della minaccia di tommaso, Il bottino trafugato allo Zenacamp

[tags]zenacamp, barcamp[/tags]

4 commenti

  1. E poi, raccontiamo la verità : chi era il ragazzino che hai mandato allo ZenaCamp e si spacciava per Maurizio “Mavida” Pelizzone? Una controfigura? Quanto ti è costato? Forfait oppure base oraria? Gli paghi i contributi a quel povero giovine?

  2. In realtà il sequestro sarebbe dovuto essere anonimo, ma poi come farsi sfuggire un link dal grande Maurizio!? =D

    Alla prossima

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