
Arduino e Micro:bit – esperimenti di automazione
Era tantissimo tempo che convivevo/combattevo con la curiosità di fare qualche esperimento tra robotica e domotica provando ad automatizzare alcune semplici operazioni e qualche settimana fa (per colpa della bravissima Greta Galli) ho alzato bandiera bianca e mi sono fatto arrivare un paio di Arduino ed un Micro:bit.
Ecco una piccola premessa per chi non ne ha mai sentito questi nomi:
Sono delle piccole schedine chiamate microcontrollori ovvero piccoli dispositivi elettronici che possono essere programmati per eseguire quasi tantissimi compiti.
Anche se a dirlo sembra complicato in realtà la semplicità con cui è possibile gestire, controllare e comunicare con diversi tipi di sensori è davvro elementare (tipo: colleghi il filo giallo lì e quello verde là) ed infatti sono diventati uno strumento indispensabile nella didattica, poiché consentono a chiunque di creare progetti di elettronica in modo facile e veloce.
Arduino e Micro:bit sono sicuramente trai i più popolari – anche grazie al prezzo che è di circa 30 euro – e cosa non da poco offrono anche funzionalità avanzate molto interessanti anche per gli utenti più esperti.
Le differenze in breve:
Arduino è una piattaforma di sviluppo (hardware e software) open source e diciamo che principalmente lo si programma utilizzando il suo IDE (C++).

Micro:bit invece è sviluppato dalla BBC e pensato proprio per la didattica.
A differenza di Arduino è possibile programmarlo utilizzando un editor online (creato da Microsoft) che permette di uasre un approccio basato su blocchi logici (o in alternativa python / javascript).

A prescidere dall’aspetto didattico, rimane il fatto che fare un po’ di “robotica” e/o “domotica” è semplice e divertente e non richiede competenze da ingeniere.
Due esempi:
Per realizzare un robottino che si muove attraverso due servomotori e che tramite un paio di sensori è in grado di seguire una linea diventa una cosa alla portata di tutti ed in commercio si trovano già dei kit con tutto quello che serve. (link1, link2).

In ambito domotico sono moltissime le applicazioni possibile e quella che vedete nella foto sopra è il mio progetto di stazione meteo che ogni 20 min rileva temperatura ed umidità e con una connesisone wifi alla rete di casa li invia ad un servizio di registrazione che mi fornisce storico e grafici.


nota:
Questo concetto (inviare i dati dei sensori online) è poi legato a quel mondo che in gergo viene chiamato IoT (l’internet delle cose) e che anche in ambito professionale industriale sta diventando sempre più importate.
Dopo alcune settimane di “studio” la mia esperienza è molto positiva.
La community di Arduino è davvero enorme ed online si trovano centinaia di tutorial e/o soluzioni a problemi più comuni inoltre l’ambiente di sviluppoè chiaro e ricco di esempi.
Altra cosa importantissima e che i sensori (ed in genere tutto l’hardware di questo settore) costa relativamente poco.
Oltretutto per chi come me era a zero uno Starter Kit come questo è davvero molto comodo.

Purtroppo anche se Arduino Uno R3 (quella presente nel kit) si possono fare tantissime cose ma collegarsi ad internet non è semplicissimo, e se questo è uno dei vostri obiettivi suggerisco acquisto di una MKR WIFI 1010 che monta un chip integrato che funziona con meno di 10 righe di codice. (link amazon)

Di Micro:bit posso dire che è bello e giocoso. Ottimo per gli under 14 (o se non hai mai programmato) e per costruirci i primi robot (si trovano un sacco di kit).
Rispetto ad Arduino ci sono integrati già diversi sensori, ma per collegarne altri è necessario anche una schedina aggiutiva. (link amazon)
Per quello che sto facendo (e forse anche per le mie competenze) Arduino vince a mani basse come connettività, malleabilità e possibilità di crescita ma se lo chiedete a mio figlio credo che vi direbbe il contrario.
Vi faccio esempio di cosa è successo qualche giorno fa:
“Ma papà cos’è quella cosa senza senso che sta facendo?!?”
(mentre con il dito indica la stazione meteo di cui vi parlerò in dettaglio nei prossimi giorni)
A tutto questo si possono aggiungere servizi online come voicemonkey.io e/o il conosciutissimo IFTTT che possono dare un pizzico di “automazione” in più collegando tra loro altri componenti domotici in modo semplice e veloce.