Si dice che l’appetito vien mangiando e con il mondo della stampa 3D è proprio così.
Si inizia con un po’ di curiosità cercando di capire come funziona questo mondo e poche settimane dopo finisci per comprarne una.
Oggi, a distanza di poco più di un anno dalla mia prima stampante sono un felice ed entusiasta utilizzatore di una Bambu Lab P1P ed in questa pagina ti dico perché, se stai pensando di comprarne una, dovresti scegliere questa.
Premessa
Quando sei di fronte alla tua prima stampante “economica“, dopo le prime prove e le prime ottimizzazioni c’è il rischio di rendersi subito conto dei limiti sia come qualità che come velocità e se questo succede si finisce in un vortice per cui alla fine inizi a desiderarne un’altra con una resa migliore.
Nel mio caso, che ovviamente in questo vortice ci sono finito, ho passato ore a fare ricerche finché dopo parecchie decine di video tutorial pensavo di aver trovato quello che fosse il perfetto compromesso tra prezzo e qualità : la Two Tress SP5, una bellissima Core XY con tanto, tanto potenziale.
Purtroppo però una volta arrivato il corriere iniziano a venire a galla una serie di problemi frutto della mia inesperienza.
Già solo nel riuscire a montarla con il suo kit originale ho dovuto sudare parecchio perché diciamo pure non era proprio facilissimo capire il manuale.
A questo si aggiunge il fatto di non aver fatto i conti con il tempo e i soldi necessari per sistemarla con un Diamond Mount, per passare a klipper, per cambiare cinghie e stepper e decido quindi di “aspettare” tempi più propizi sperando di potergli dedicare le giuste attenzioni.
Best buy 2023
Passa qualche mese, arriva il nuovo anno, e inizio a leggere diverse recensioni della Bambu Lab P1P che con i suoi 659 euro + iva sembra essere il “best buy 2023“.
Mi faccio un po’ di conti e capisco che tra fegato, tempo e materiale la Two Tress SP5 arriverebbe a costarmi molto, molto di più.
Insomma, dopo qualche tentennamento decido di provare e rivenderla per fare cassa ed a distanza di qualche giorno riesco a fare l’ordine…
Qui inizia a cambiare la musica, perché è evidente che si parla di un prodotto di un altro livello già solo dalla cura dell’imballo.
In pratica qui le uniche cose che devi fare sono tirarla fuori dalla scatola, togliere le protezioni dell’imballo, svitare le tre viti che tengono formo l’asse Z, e accenderla per fare partire un suo primo giro di calibrazione.
Pronti per la Benchy in 15 min
Quando ho visto questo banner nella pagina della Bambu Lab P1P ho pensato fosse un bellissimo “slogan”, ma ho dovuto ricredermi. Dopo 20 min stava facendo la calibrazione e dopo circa mezzora da quando ho aperto lo scatolone stata iniziando a fare la sua prima Benchy che fatta in draft (con layer 0.24) è stata stampata in circa 40min
Bambu Studio
Uno degli componenti fondamentali e che sicuramente contribuisce all’ottimizzazione di tutto il processo di stampa è lo slicer.
Bambu Lab, partendo dall’ottimo PrusaSlicer ne ha fatta una versione ottimizzata che su alcune cose semplifica ulteriormente l’interfaccia togliendo/nascondendo alcune opzioni (quasi inutili nella maggior parte dei casi) ma lasciando quelle importanti.
Il nome che hanno scelto è appunto Bambu Studio ,qui vi metto il link per il repo su github mentre qui c’è il manuale
Uscita proprio in questi giorni la versione 1.5 che risolve alcuni problemi e tra le varie cose aggiunge diverse opzioni alla gestione dei testi quanto applicati alle superfici.
Velocità e qualitÃ
Ne hanno già parlato in tantissimi ed io non ho molto altro da aggiungere ma faccio un riassunto:
La Bambu Lab P1P è un ottima stampante che va veloce e stampa bene.
Dopo alcune stampe posso dire che rispetto ad una Prusa stampiamo a 3x con una qualità assurda e con layer perfetti.
Non è adatta a tutti i materiali quindi se hai la necessità di stampare policarbonato, abs, asa e njlon passa direttamente alla X1 Carbon che ha una bella enclusure e gestisce meglio le alte temperature.
Ma se come me vuoi fare principalmente PLA e PETG allora i livelli sono quelli di una Voron o un Rat Ring ma con la differenza di avere uno sbattimento vicino allo zero e una spesa che (almeno per la Bambu Lab P1P) è decisamente più economica.
Stampiamo le paratie
Una delle tante cose belle e gratificanti di una stampante 3d è che puoi stamparti i pezzi per moddarla e visto che la Bambu Lab P1P nasce senza i pannelli di rivestimento laterale hanno pensato di mettere a disposizione sul sito ufficiale è i file già pronti per il suo slicer in modo che sia possibile stamparli agevolmente.
Non iniziare da queste bellissime stampe sarebbe un peccato ma aggiungo che se quelli “ufficiali” non dovessero piacerti, cercando su printables o thinghiverse se ne trovi anche altri…
Accessori e pezzi di ricambio
Tra le tante cose che mi piacciono del mondo Bambu Lab c’è anche quella della vendita degli “accessori” e dei pezzi di ricambio.
Primo tra tutti l’AMS (Automatic Material System) che permette di gestire in automatico il cambio materiale e rendendo semplicissima la stampa multicolore e/o multimateriale.
Poi a breve sarà disponibile anche la cam per la Bambu Lab P1P come per la sorella maggiore
Se con l’usura hotend o estrusore dovessero rompersi o rovinarsi a prezzi decenti ci sono i loro pezzi di ricambio e questo a mio parere vuol dire affidabilità .
Conclusioni
Il primo impatto è assolutamente positivo e vedremo con il tempo come si comporterà con i diversi materiali.
Nota di merito sicuramente al fatto di poter avviare la stampa tramite il Bambu Studio anche da remoto e poter vedere lo stato di avanzamento.
Molto comoda anche la sua app che oltre a darmi le stesse info di Bambu Studio mi manda anche una notifica a fine stampa.
La community mi sembra già molto ben organizzata e ci sono già gruppi Telegram e Facebook che possono essere di grande aiuto nel caso di qualche problema.